Region: Bologna
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Una Stanza degli abbracci in dono a Casa degli Etruschi
È stata inaugurata alla presenza del vicesindaco di Marzabotto, Bruno Spadoni, dell’assessora alle Politiche Sociali, Simona Benassi, dei familiari e dei volontari che hanno contribuito alla sua realizzazione, la Stanza degli abbracci della CRA “Casa degli Etruschi“, gestita da Società Dolce, a Pian di Venola.
Un’iniziativa che dimostra come la struttura sia parte importante del territorio, nata dall’idea di Monica Grandi, figlia dell’ospite Rino Grandi, che ha avviato una raccolta fondi tra i cittadini. Con lei, due associazioni, Mano Tesa e Pian di Venola APS.E così, grazie alla pronta risposta di tante persone, la Stanza degli abbracci, visitata anche dalla sindaca Valentina Cuppi, è aperta agli incontri tra anziani e familiari. Dopo un lungo periodo di lockdown e isolamento, ora si torna ad abbracciarsi.
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Sintomi post- Covid e riabilitazione
Numerosi studi effettuati in vari Paesi del mondo indicano che la stanchezza cronica è il disturbo più comune tra i sopravvissuti al Covid, ma, tra le altre conseguenze riportate ci possono essere senso di costrizione toracica, stati di confusione mentale, problemi gastrointestinali, dolori articolari, mal di testa e vertigini, insonnia, problemi cardiaci e diabetologici, danni ai polmoni, al cuore e ad altri organi interni. Secondo i dati preliminari di uno studio britannico del King’s College, questi effetti potrebbero essere causati dal fatto che il virus in molti casi provoca danni a più di un organo contemporaneamente.
Va sottolineato come la fase acuta della malattia duri circa tre settimane, ma i disturbi post-Covid possono persistere anche a distanza di mesi.
Numerosi ricercatori assumono che uno degli effetti più peculiari del Covid sul lungo periodo, oltre ai danni polmonari, possa essere la sindrome da affaticamento cronico, caratterizzata da una stanchezza duratura e invalidante, che peggiora dopo uno sforzo mentale o fisico. Alcuni pazienti raccontano di aver impiegato un’ora anche solo per fare una doccia.Il trattamento riabilitativo per quei pazienti che hanno subito un periodo di ricovero a seguito della malattia da Covid è importante per ridurre i tempi di recupero delle normali attività della vita quotidiana, sia per quanto riguarda la funzionalità, sia per minimizzare l’affaticamento ed i tempi di ripresa dopo la prestazione. Va detto anche che spesso la sintomatologia post-Covid può interessare la sfera cognitiva e comportamentale (ansia, difficoltà di concentrazione, depressione, etc)
Presso l’Ambulatorio Spazio Salute è possibile ricevere un programma personalizzato per ogni paziente, finalizzato proprio al recupero prestazionale ed alla riduzione progressiva del sintomo “fatica””, attraverso la compilazione di un progetto da parte di uno specialista fisiatra ed all’intervento di diverse figure professionali come il fisioterapista, il logopedista ed in neuropsicologo.
Ovviamente vi è una preventiva e scrupolosa valutazione prima della presa in carico del paziente, che deve necessariamente passare atraverso il benestare al trattamento da parte di altre figure mediche come il Pneumologo o il Cardiologo.Dott. Mario Loffredo
Medico Fisiatra e Direttore Sanitario di Spazio Salute
NB: Foto dall’Archivio Società Dolce realizzate prima del COVID19.
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Progetti trasversali al Servizio Migranti
Il Servizio Migranti coordina alcuni progetti finanziati in collaborazione con altri enti gestori del territorio con l’obiettivo di garantire una maggiore efficacia dei servizi di supporto a favore di persone provenienti da paesi terzi.
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Giornata della memoria: le iniziative dei centri diurni per non dimenticare l’orrore dei campi di concentramento
Sono tante le iniziative su tutto il territorio nazionale organizzate per celebrare la “Giornata della memoria”, il 27 gennaio.
Istituita in Italia nel 2000, la “Giornata della memoria” coincide con l’anniversario della liberazione dei prigionieri di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa e ricorda le vittime della Shoah, delle leggi razziali, nonché coloro che si sono opposti allo sterminio, salvando tante vite anche a costo della propria.
Nonostante le limitazioni derivanti dalla pandemia di COVID-19, per questa ricorrenza sono stati organizzati diversi eventi “a distanza”, per creare momenti comuni di riflessione sull’orrore accaduto. Anche i centri diurni per anziani “Il Melograno”, gestito da Società Dolce a Bologna, ed “Enrico Giusti” di Pianoro hanno voluto partecipare, organizzando alcune piccole iniziative.
Lunedì 25 gennaio, presso il centro diurno “Il Melograno” si è tenuto un confronto con ospiti e operatori durante il quale si sono condivisi ricordi e racconti diretti e indiretti: un’esperienza toccante e commovente che ha ispirato nei partecipanti una profonda riflessione su questo tremendo periodo storico.
Nell’ambito invece della manifestazione “Il Giorno della Memoria”, organizzata dal Comune di Pianoro proprio mercoledì 27 gennaio, il centro diurno “Enrico Giusti” realizzerà una raccolta di foto per il progetto legato alla Giornata della Memoria a cura di Anpi e Tavolo della Pace di Pianoro, accompagnata dal racconto di testimonianze sulla Shoah da parte di un ospiti del centro , con la collaborazione dell’animatrice di cooperativa sociale società Dolce.Entrambi gli eventi hanno coinvolto attivamente gli ospiti dei due centri diurni, che hanno mostrato grande partecipazione nel riportare testimonianze e ricordi con l’obiettivo di mantenere viva la memoria di quanto accaduto, perché “l’Olocausto” – come rammentava Primo Levi – “è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria”.
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La palestrina MSNA – Minori Stranieri in Azione
Sono stati due giovani ospiti della comunità educativa per minori “Casa delle Fragole“, gestita dalla cooperativa sociale Società Dolce, ad avere l’idea di realizzare una palestrina.
Appassionati di sport e attività fisica, sostenuti da alcuni educatori della struttura, hanno saputo trasformare il lockdown in opportunità, aguzzando l’ingegno di fronte al bisogno e creando uno spazio di convivialità, benessere e cura.
Una volta definito il progetto, la palestrina è stata realizzata nella dependance della casa di accoglienza, dopo averla ridipinta e allestita per l’uso, con attrezzi acquistati grazie al contributo del Servizio Protezioni Internazionali MSNA (Minori stranieri non accompagnati) di ASP Città di Bologna e di Società Dolce, che ha coperto i due terzi della spesa.“Intendiamo esprimere la nostra riconoscenza a chi ha reso possibile la realizzazione della palestrina, – dice Giuseppe Tateo – coordinatore servizi residenziali per minori, sostenuto nel ringraziamento dai giovani ospiti del servizio – perché oggi i nostri ragazzi possono contare su un luogo dove allenarsi, che è anche un ambiente positivo in cui crescere, confrontarsi, sperimentarsi e stare insieme, condividendo attività che accrescono l’identità di ognuno e allo stesso tempo rafforzano l’identità comunitaria.”
Dedicarsi alla cura e all’uso di uno spazio che appartiene a tutti, fa sì che gli ospiti imparino a rispettare l’ambiente in cui vivono e percepiscano la relazione con gli educatori su un piano di collaborazione, riscoprendo competenze e responsabilità.
Un progetto educativo importante, perché lo sport da sempre significa integrazione, cura e rispetto di sé e dei propri compagni, cooperazione e lavoro di squadra ed è un formidabile strumento per rafforzare la propria autostima.Emilia Tavernelle, équipe di Casa delle Fragole
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Vaccinati, per essere abbracciati
A Casa degli Etruschi, residenza per anziani di Marzabotto (BO), la prima a scoprire il braccio, per l’iniezione del vaccino contro il Covid-19, indossa il camice bianco del personale sanitario. È il medico della struttura gestita da Società Dolce, sita ai piedi dell’Appennino emiliano romagnolo. Dopo di lei, la coordinatrice, gli infermieri, gli operatori sociosanitari e infine gli ospiti. 36 anziani su 37, uno momentaneamente escluso per problemi sanitari in corso e 28 operatori su 34.
“Oh, finalmente si può tornare a uscire!”, esclama Giuseppe, 91 anni, con un entusiasmo condiviso anche da coloro che all’inizio erano scettici e che ora non vedono l’ora di vaccinarsi.
Si chiude così un lungo periodo di emergenza e di impegno continuo, per tenere il virus fuori dal servizio, anche se la strada per la normalità non è conclusa.
Il personale di Casa degli Etruschi ha partecipato attivamente alla campagna vaccinale di Società Dolce, col motto: “Uniti e vaccinati, possiamo essere invitati ed abbracciati”.