• Il Natale all’Hospice Villa Adalgisa

    Il nostro Natale 2022 sarà speciale. Dopo due anni di chiusura riapriamo i nostri spazi.
    Abbiamo allestito un presepe, coinvolgendo i parrocchiani della chiesa del popolare quartiere Darsena di Ravenna San Pier Damiano. Abbiamo un grande albero nella sala comune, spazio che finalmente concediamo anche ai nostri utenti. Riapriremo la Sala per il Culto proprio il giorno di Natale con la Santa Messa alle ore 10, celebrata dal parroco di Santa Maria del Torrione, Don Paolo. I bambini della scuola elementare San Vincenzo De Paoli di Ravenna e Mesini di Borgo Montone hanno preparato dei bigliettini che consegneremo in ogni stanza di degenza mentre i volontari dell’Istituto Oncologico Romagnolo ci faranno compagnia due pomeriggi con il loro mercatino natalizio.

    Queste feste sono all’insegna della riflessione. Ci piace pensare che dopo momenti di grande difficoltà possa esserci la serena ripresa di ogni attività con maggiore consapevolezza di quanto sia importante lavorare bene e insieme, prestando l’attenzione che merita la fragilità che quotidianamente accompagna il nostro lavoro.
    L’équipe di Villa Adalgisa augura a tutti uno splendido Natale.

  • LABORATORIO SUL Pr.I.S. ALL’UniBO

    Dal 21 ottobre al 2 dicembre, ogni venerdì, si sono svolte le sette lezioni del “Laboratorio sul ruolo del Servizio Sociale nella gestione delle emergenze” tenuto presso UniBO. E’ il secondo anno che si tiene il Laboratorio, ma mentre nell’anno accademico 2021/2022 la partecipazione degli studenti era stata principalmente da remoto quest’anno è stato possibile ripristinare gli incontri in presenza, garantendo maggiore possibilità di interazione. La partecipazione è stata importante, in alcune lezioni si è superata la cinquantina di studenti e studentesse dei corsi di laurea in Servizio sociale triennale e in Sociologia e Servizio Sociale magistrale.

    Ha coordinato le lezioni il professore Gabriele Mannella insieme al dottor Carlo Brighi Coordinatore del Servizio di Pronto Intervento Sociale (Pr.I.S.) gestito da Società Dolce. Durante gli incontri sono stati spiegati il senso e la funzione di questo “pronto soccorso sociale” che è attivo dal 2012 sul territorio della Città Metropolitana, 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno.
    Il Pris interviene per sostenere le fasce più deboli della popolazione: minori, donne maltrattate, anziani, disabili, adulti e nuclei familiari in condizioni di abbandono e disagio estremo.

    Ma che cos’è un’emergenza sociale? È un bisogno che non può attendere, non si può rimandare, si tratta di soddisfare un’esigenza improcrastinabile perché connessa a bisogni primari di sussistenza. Per esempio: il ritrovamento di un anziano solo in stato confusionale o di un minore privo di riferimenti genitoriali, una collocazione d’urgenza per un senza dimora a rischio di assideramento perché privo di un luogo in cui ripararsi o per una donna vittima di maltrattamenti, una famiglia evacuata da un edificio per un crollo e via di seguito. Grazie al Pr.I.S. vengono garantite una reperibilità ed una risposta qualificata negli orari di chiusura dei servizi sociali territoriali. L’attuazione degli interventi deve essere rapida ed efficiente seguendo le opportune procedure con puntualità pur restando nell’emergenza. Il Pris lavora in contesti problematici e situazioni difficili ma deve mantenere sempre alto il livello professionale. E’ un servizio che può essere attivato solo su richiesta delle Forze dell’Ordine, dei Presidi Ospedalieri e dei Servizi di prossimità.

    Durante gli incontri è stato trattato il tema della violenza di genere, fenomeno purtroppo molto diffuso nel nostro Paese, in cui avviene un femminicidio ogni tre giorni. E’ da solo vent’anni che la legge154 prevede l’allontanamento del familiare violento e misure di protezione per le donne maltrattate. Uno dei compiti del Pris è proprio quello di reperire, possibilmente tramite le associazioni antiviolenza, una collocazione protetta e a indirizzo segreto dove permettere a donne e minori vittime di violenza di allontanarsi dal pericolo.

    Il Pronto Intervento Sociale lavora sempre in connessione con tutta l’area di Coesione Sociale che a Bologna è ampia e articolata. Una rete ben rodata che include tutti i servizi di Asp e non solo: i Servizi di Prossimità, di Bassa Soglia e di Accoglienza.
    Una delle lezioni è stata dedicata al tema dei minori stranieri non accompagnati il cui arrivo sul territorio si caratterizza come un fenomeno in crescita negli ultimi tempi, solo a Bologna nel 2021 ne sono arrivati circa 530. Al fine di tutelare i minori occorre che questi siano presi in carico nel Comune dove vengono rintracciati.
    Il Laboratorio ha inoltre avuto la possibilità di ospitare relatori esterni al Servizio Pr.I.S. di Bologna: Mauro Spadotto da Venezia e Andrea Mirri dalla Toscana, che hanno portato in Aula la storia dei servizi del Pronto Intervento Sociale nei loro territori di provenienza. Il Pris è infatti è nato grazie alla legge 328/2000 ed è ormai diffuso in tutta Italia, ogni città lo modula secondo le esigenze locali pur mantenendo le linee guida della legge.

    Nell’ultima lezione sono intervenuti gli ispettori della Polizia Locale Simone Faldella e Alessandro Tartari che hanno raccontato alcuni esempi del loro lavoro in cui la collaborazione col Pris è stata fondamentale per risolvere problemi in cui le decisioni devono essere prese in pochissimo tempo.
    Appare evidente oramai che il Pronto Intervento Sociale ha assunto un ruolo importante nella rete territoriale bolognese, così da entrare a pieno titolo nelle materie di studio dell’Università e configurandosi come un “Osservatorio ” importante che negli anni futuri seguirà un ulteriore sviluppo ed evoluzione.

  • Al Beltrame si parla di “Donne senza dimora e violenza”

    Nell’ambito del convegno “Donne senza dimora e violenza” – organizzato dall’associazione MondoDonna Onlus, capofila dei progetti Out of Shade e Shelt(h)er – il 28 novembre si è svolto un laboratorio di approfondimento presso il centro di accoglienza Beltrame. Hanno partecipato una quindicina di donne rappresentanti di strutture di accoglienza, centri anti-violenza, centri di ascolto e laboratori di comunità di Bologna e Reggio Emilia.
    La discussione ha spaziato su molti temi. La protezione delle donne senza dimora si concretizza in posti dedicati in cui esse possano elaborare il proprio vissuto di violenza. Case rifugio, Case famiglia e Comunità: luoghi in cui le donne abbiano uno spazio e in cui possano socializzare, se lo vogliono. La volontà di aderire da parte loro è molto importante. Sono persone che non sono abituate ad avere i propri spazi intimi in cui stare da sole, e neanche ad avere un luogo dove aprirsi e condividere.
    La protezione intima viene ancor prima della protezione fisica. Il tutto deve svolgersi senza forzare nulla e bisogna dar loro spazio e tempo perché si sentano a proprio agio in un percorso di guarigione dai propri traumi e di uscita dalla loro condizione, procedendo a gradi verso la propria autonomia. È importante preparare l’equipe con strumenti adeguati ad affrontare le situazioni più delicate: per esempio le donne con dipendenze o problemi di salute mentale. Le strutture offrono tempo, spazio e sensibilità con anche l’obiettivo di stimolare una rete di mutuo aiuto fra loro per sostenersi vicendevolmente. L’approccio verso questo tipo di problema deve essere professionale non dimenticando però la vicinanza emotiva. Per questo è necessaria una formazione appropriata che affronti il problema in tutte le sue le sfumature.
    La discussione si è conclusa con l’auspicio che si crei un Osservatorio apposito che inquadri il fenomeno e lo studi accuratamente.

  • Piano Freddo 2022-2023

    E’ arrivato l’inverno e si fa sentire! Le temperature scendono in picchiata e l’umidità si avverte nelle ossa. Per chi vive in strada i disagi aumentano.
    Il Comune di Bologna , tramite Asp, ha varato e predisposto, come ogni anno, il Piano freddo. L’esperienza degli anni passati è servita a migliorare il servizio: Help Center e diversi servizi itineranti (“Servizio Mobile”, “Unità di strada” e “Città Invisibili”) accolgono le richieste delle persone fragili e le segnalazioni dei cittadini. Lo scopo è quello di non lasciare indietro nessuno.
    Società Dolce gestisce tre centri di accoglienza coinvolti nel Piano Freddo: Casa Willy, Villa Aldini e Centro Beltrame. Gli educatori sono affiancati dai Peer operator (persone che, per i propri vissuti personali, riescono a essere più empatici con gli ospiti) che vengono formati appositamente per questo servizio. I Coordinatori concordano sul fatto che tutto è stato perfezionato: ingressi scaglionati per evitare la ressa, burocrazia più snella e maggior preparazione del personale. L’apertura si è svolta in maniera efficace e ora si fa di tutto per mantenere alta la qualità del servizio, che si svolge dalle 19 alle 9.
    Per chi lo chiede è possibile avere, oltre al posto letto, anche un riparo diurno dalle 10 alle 18 nei diversi Laboratori di comunità. Pasti, bevande calde e altri generi di conforto vengono offerti dal volontariato ai beneficiari di questo progetto.
    Il Piano freddo è un intervento sociale rivolto alle persone senza dimora.
    L’obiettivo è fare in modo che anch’esse “si sentano a casa” nel periodo più difficile dell’anno.