• Vaccini anti-Covid: dal timore all’allegria

    ll vaccino anti Covid-19 è arrivato anche nelle RSA di Marone e Sale Marasino. In pochi giorni, nella prima sono stati vaccinati 61 anziani e 53 operatori e nella seconda, 40 utenti e 38 operatori, mentre ulteriori 18 sono programmati per il 1 febbraio.
    In una stanza dedicata, alla presenza di due medici, un infermiere, del coordinatore infermieristico e di struttura, si è proceduto a somministrare il vaccino, seguendo con massima attenzione le procedure atte a prevenire possibili contaminazioni, o perdita di prodotto ed ognuno è rimasto in osservazione per venti minuti.
    All’inizio scetticismo e timore avevano avuto la meglio sugli operatori, ma dopo un percorso di consapevolezza ed informazione, hanno lasciato il posto al desiderio di un nuovo inizio e tutti hanno aderito alla proposta di vaccinarsi. Nessuno sguardo perplesso, dietro mascherine e visiere, solo sorrisi e sollievo.
    Più coraggiosi si sono dimostrati gli anziani ospiti, tra cui due ultra centenarie, entusiasti all’idea di un ritorno alla normalità e di un abbraccio ormai miraggio da troppo tempo.

  • Giornata della memoria: le iniziative dei centri diurni per non dimenticare l’orrore dei campi di concentramento

    Sono tante le iniziative su tutto il territorio nazionale organizzate per celebrare la “Giornata della memoria”, il 27 gennaio.
    Istituita in Italia nel 2000, la “Giornata della memoria” coincide con l’anniversario della liberazione dei prigionieri di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa e ricorda le vittime della Shoah, delle leggi razziali, nonché coloro che si sono opposti allo sterminio, salvando tante vite anche a costo della propria.
    Nonostante le limitazioni derivanti dalla pandemia di COVID-19, per questa ricorrenza sono stati organizzati diversi eventi “a distanza”, per creare momenti comuni di riflessione sull’orrore accaduto. Anche i centri diurni per anziani “Il Melograno”, gestito da Società Dolce a Bologna, ed “Enrico Giusti” di Pianoro hanno voluto partecipare, organizzando alcune piccole iniziative.
    Lunedì 25 gennaio, presso il centro diurno “Il Melograno” si è tenuto un confronto  con ospiti e  operatori durante il quale si sono condivisi ricordi e racconti diretti e indiretti: un’esperienza toccante e commovente che ha ispirato nei partecipanti una profonda riflessione su questo tremendo periodo storico.
    Nell’ambito invece della manifestazione “Il Giorno della Memoria”, organizzata dal Comune di Pianoro proprio mercoledì 27 gennaio, il centro diurno “Enrico Giusti”  realizzerà una raccolta di  foto per  il progetto legato alla Giornata della Memoria a cura di Anpi e Tavolo della Pace di Pianoro, accompagnata dal racconto di testimonianze sulla Shoah da parte di un ospiti del centro , con la collaborazione dell’animatrice di cooperativa sociale società Dolce.
    Entrambi gli eventi hanno coinvolto attivamente gli ospiti dei due centri diurni, che hanno mostrato grande partecipazione nel riportare testimonianze e ricordi con l’obiettivo di mantenere viva la memoria di quanto accaduto, perché  “l’Olocausto” – come rammentava Primo Levi – “è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria”.
  • La palestrina MSNA – Minori Stranieri in Azione

    Sono stati due giovani ospiti della comunità educativa per minori “Casa delle Fragole“, gestita dalla cooperativa sociale Società Dolce, ad avere l’idea di realizzare una palestrina.
    Appassionati di sport e attività fisica, sostenuti da alcuni educatori della struttura, hanno saputo trasformare il lockdown in opportunità, aguzzando l’ingegno di fronte al bisogno e creando uno spazio di convivialità, benessere e cura.
    Una volta definito il progetto, la palestrina è stata realizzata nella dependance della casa di accoglienza, dopo averla ridipinta e allestita per l’uso, con attrezzi acquistati grazie al contributo del Servizio Protezioni Internazionali MSNA (Minori stranieri non accompagnati) di ASP Città di Bologna e di Società Dolce, che ha coperto i due terzi della spesa.

    “Intendiamo esprimere la nostra riconoscenza a chi ha reso possibile la realizzazione della palestrina, – dice Giuseppe Tateo – coordinatore servizi residenziali per minori, sostenuto nel ringraziamento dai giovani ospiti del servizio – perché oggi i nostri ragazzi possono contare su un luogo dove allenarsi, che è anche un ambiente positivo in cui crescere, confrontarsi, sperimentarsi e stare insieme, condividendo attività che accrescono l’identità di ognuno e allo stesso tempo rafforzano l’identità comunitaria.”
    Dedicarsi alla cura e all’uso di uno spazio che appartiene a tutti, fa sì che gli ospiti imparino a rispettare l’ambiente in cui vivono e percepiscano la relazione con gli educatori su un piano di collaborazione, riscoprendo competenze e responsabilità.
    Un progetto educativo importante, perché lo sport da sempre significa integrazione, cura e rispetto di sé e dei propri compagni, cooperazione e lavoro di squadra ed è un formidabile strumento per rafforzare la propria autostima.

    Emilia Tavernelle, équipe di Casa delle Fragole

  • Alla RSA di Trescore Balneario è arrivato il vaccino

    Quando Maria era piccola e viveva in Russia, ci fu un’epidemia di difterite e tutti i bambini che frequentavano la scuola furono vaccinati direttamente nelle loro aule. Oggi Maria è una delle operatrici sociosanitarie della RSA “Papa Giovanni XXIII” di Trescore Balneario (BG) e ricorda l’episodio, mentre attende con pazienza di sottoporsi al vaccino contro il Covid-19, insieme alle colleghe ed agli anziani ospiti.

    A fine giornata, sono stati vaccinati 54 ospiti, compresa Carolina, 96 anni, che è la più anziana e 66 operatori su 83.
    In un territorio duramente colpito dal coronavirus, il vaccino rappresenta la prima azione concreta verso la normalità, accolta con entusiasmo da tutti coloro che vivono nella residenza.

  • Vaccinati, per essere abbracciati

    A Casa degli Etruschi, residenza per anziani di Marzabotto (BO), la prima a scoprire il braccio, per l’iniezione del vaccino contro il Covid-19, indossa il camice bianco del personale sanitario. È il medico della struttura gestita da Società Dolce, sita ai piedi dell’Appennino emiliano romagnolo. Dopo di lei, la coordinatrice, gli infermieri, gli operatori sociosanitari e infine gli ospiti. 36 anziani su 37, uno momentaneamente escluso per problemi sanitari in corso e 28 operatori su 34.
    “Oh, finalmente si può tornare a uscire!”, esclama Giuseppe, 91 anni, con un entusiasmo condiviso anche da coloro che all’inizio erano scettici e che ora non vedono l’ora di vaccinarsi.
    Si chiude così un lungo periodo di emergenza e di impegno continuo, per tenere il virus fuori dal servizio, anche se la strada per la normalità non è conclusa.
    Il personale di Casa degli Etruschi ha partecipato attivamente alla campagna vaccinale di Società Dolce, col motto: “Uniti e vaccinati, possiamo essere invitati ed abbracciati”.

  • La RSA di Revere – Borgo Mantovano – verso la “Zona bianca”

    Da oggi, anche alla RSA “Ducale” di Revere – Borgo Mantovano – è partita la campagna vaccinale per ospiti e operatori. Sono in lista 25 anziani, su un totale di 26 presenti e 26 lavoratori su 39. Tra coloro che non si sottoporranno a vaccino, ci sono persone che per motivi di salute hanno rimandato l’atteso appuntamento.
    I medici sono stati tra i primi a vaccinarsi, dando così l’esempio, con una scelta responsabile e consapevole.
    “Speriamo che sia il primo tassello per ricomporre il puzzle delle nostre vite – ha detto Monica Tomirotti, coordinatrice infermieristica della struttura – e che in un tempo non lontano possiamo lasciarci alle spalle questo terribile periodo, che ha portato tanto dolore e fatica nel nostro servizio. Oggi la nostra RSA si avvia ad essere una struttura sicura e ne siamo orgogliosi”.