• Un’estate di svago all’insegna della ripresa

    Domenica 3 ottobre si è svolto l’ultimo appuntamento di festa mercato “Ritroviamoci in Lunetta” iniziata il 10 luglio. Sono stati vissuti bei momenti di aggregazione a cui hanno partecipato adulti, anziani e famiglie con un gran numero di bambini.

    Diverse attività: sketch teatrali con attori professionisti, lezioni gratuite di musica e canto con insegnanti qualificati. Un mercatino del riuso con vestiti, giocattoli e oggettistica. Un’area dedicata ai giochi da tavolo e di ruolo. E poi ancora danza, arte, yoga, arti marziali e un teatrino con burattini e marionette. Il centro sociale ha contribuito offrendo bevande e crescentine fatte al momento.

    Sono state domeniche di svago per tutti. L’obiettivo principale era quello di ritornare alla socialità dopo un lungo periodo in cui questa era  stata forzatamente evitata per l’emergenza sanitaria. Lo scopo è stato raggiunto. Questi eventi sono stati un’iniezione di benessere per tutti coloro che vi hanno partecipato. Ed è stato un trampolino di lancio per realizzare insieme altre situazioni di condivisione con i cittadini del quartiere. Se ciò che si desidera è “costruire” una comunità possiamo indubbiamente dire che si è partiti col piede giusto!

  • Attività gratuite di sostegno alla genitorialità

    CRESCIAMO INSIEME
    Attività gratuite di sostegno alla genitorialità in uno spazio di condivisione con i bambini e di confronto tra i genitori, attuate nell’ambito del progetto Rapporti Corti, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini

    PARTECIPAZIONE GRATUITA | ISCRIZIONE OBBLIGATORIA
    Spazio Polifunzionale “Spazio Incontro”
    Via Franco Bolognese 23/2a, Bologna (BO)
    Cell. 337 1177466 | [email protected]

    MATERNAGE PER GENITORI CON BAMBINI 0-3 ANNI
    Attività: sostegno alla genitorialità rivolto a mamme e papà di bambini 0-3 anni, attraverso il confronto con un’educatrice esperta e con il gruppo di adulti e bambini  frequentanti
    Quando: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10,00 alle 12,00
    Periodo: da settembre a giugno

    LABORATORI BAMBINI-GENITORI
    Attività: ciclo di 10 laboratori per creare momenti di socializzazione e comunità. I laboratori avranno come tema portante natura e sostenibilità ambientale, per favorire la consapevolezza di bambini e famiglie al rispetto dell’ambiente e del territorio che li circonda
    Quando: sabato pomeriggio dalle ore 16,00 alle 18,30
    Periodo: dal 13/11/2021 al 14/05/2022

    INCONTRI SERALI PER I GENITORI
    Attività: ciclo di 12 incontri rivolti a famiglie con bambini e ragazzi fino ai 14 anni, durante i quali si affrontano temi diversificati per ogni fascia d’età
    Quando: 1° e 3° mercoledì del mese dalle ore 20,30 alle 22,30
    Periodo: dal 6/10/2021 al 6/04/2022

  • Cicli di laboratori tematici per bambini 3-6 e 6-11 anni

    NATURALMENTE… IN GIOCO
    Cicli di laboratori tematici per bambini 3-6 e 6-11 anni

    Per info ed iscrizioni: Spazio Polifunzionale “Spazio Incontro”
    Via F. Bolognese 23/2a, Bologna (BO)
    Cell. 337 1177466 | [email protected]

    LABORATORI PER BAMBINI 3-6 ANNI
    Attività: laboratori pensati per stimolare la creatività e l’esplorazione attiva dei bambini, con particolare attenzione all’eco-sostenibilità, all’arte e alla scienza. I  laboratori saranno luogo di apprendimento e potenziamento delle abilità personali all’interno di uno spazio e di un tempo gioioso e creativo.
    Quando: sabato mattina con ingresso dalle ore 8,30 alle 9,30 ed uscita entro le ore 12,30
    Periodo: dal 2/10/2021 al 23/07/2022
    Costo: € 55 per ciclo di attività (n. 4 incontri)

    LABORATORI PER BAMBINI 6-11 ANNI
    Attività: laboratori studiati su diversi filoni tematici per stimolare la creatività e l’esplorazione attiva di ogni partecipante, stimolandone l’apprendimento ed il potenziamento delle abilità personali con particolare attenzione alla socializzazione e al confronto fra pari.
    Quando: martedì e giovedì dalle ore 16,00 alle 18,30
    Periodo: dal 5/10/2021 al 7/06/2022
    Costo: € 75 per ciclo di attività (n. 8 incontri)
    Disponibile un Servizio di trasporto e accompagnamento: educatori qualificati attenderanno i bambini all’uscita da scuola per portarli a Spazio Incontro, dove si  svolgeranno le attività.

  • Ritorno alla Lunetta

    Evento finanziato dal Patto di Collaborazione tra Quartiere Santo Stefano e associazione Naufragi, la quale, attraverso Laboratorio E20 (servizio di ASP Città di Bologna, gestito da Cooperativa Sociale Società Dolce) ha messo a disposizione i fondi previsti dal Patto per la realizzazione di un evento che ha visto coinvolte diverse realtà del territorio: Associazione “Il tuo amico portiere”, Associazione “Golem’s Lab”, Associazione AISA, Centro sociale Lunetta Gamberini, Scuola di musica Alfredo Impullitti, Scuola di ballo OliTango, compagnia teatrale Streben e Teatro Ridotto, Duo ocarina, associazione T-Thai, oltre a diversi volontari che hanno contribuito alla buona riuscita della festa.

    Dopo le vacanze estive, domenica 12 settembre al parco Lunetta Gamberini si è ritrovata una moltitudine di bambini accompagnati dai propri familiari per il secondo appuntamento di “Ritroviamoci”, la festa mercato promossa da Laboratorio E20; un’occasione per rivedere vecchi amici e conoscerne di nuovi godendosi ancora un po’ di sole in compagnia. Dopo un anno di distanziamento e chiusura le persone lentamente si stanno riavvicinando con le dovute cautele. Un mercatino di libri, giocattoli e oggettistica, il teatrino per bambini, giochi da tavola e di ruolo, danza e musica hanno fatto da contorno a questo evento. E’ stata una buona opportunità per stare insieme e riprendere i fili della socializzazione così provata da questi tempi di emergenza. L’organizzazione e la logistica hanno ricevuto il supporto di alcuni frequentanti del Laboratorio, che hanno partecipato alla preparazione della festa.

    La domenica successiva, 19 settembre, Ritroviamoci in Lunetta è stata arricchita da nuove proposte di svago e anche da momenti di riflessione finale in cui un gruppo di partecipanti e di passanti si è riunito in un cerchio per un “LabCafè” coordinato da Laboratorio E20 e la storica volontaria Cristina: un confronto di idee partendo da uno scritto di un filosofo di fine Ottocento sull’appiattimento della società e il trionfo delle apparenze. Non solo divertimento e leggerezza quindi, ma anche uno spazio per pensare. In questo secondo appuntamento in Lunetta inoltre, è stato offerto da Compagnia Streben uno spettacolo di pillole teatrali sulle difficoltà di comunicazione all’interno di una coppia.

    Queste due domeniche particolari sono avvenute grazie alla logistica gestita dal Laboratorio E20 e MTC tramite i suoi frequentanti, alle associazioni Golem’s Lab, associazione Il Tuo Amico Portiere, Compagnia Streben, Aisa addetti alla Sicurezza, associazione T-Thai, Scuola di ballo Olitango, Scuola di musica Impulliti, Duo Ocarina, Teatro Ridotto, oltre che associazione Naufragi e Q.re Santo Stefano.

  • RE.Care – Cura e Resilienza: una mano a chi si prende cura

    La pandemia da Covid-19 che ci ha travolti in questi ultimi due anni ha colpito in particolare le categorie più fragili, come anziani e persone con disabilità e di conseguenza i loro caregiver, ovvero coloro che si prendono cura e assistono il proprio familiare. La complessità e l’incertezza della situazione ha inevitabilmente riportato il carico di cura all’interno della gestione familiare, provocando dinamiche stressanti ancora più difficoltose per i caregiver. In questo contesto, il Distretto Città di Bologna dell’Azienda USL, a seguito del finanziamento regionale 2019 (DGR 2318/2019) in materia di caregiver, ha attivato diversi progetti a sostegno dei caregiver guidati da realtà territoriali.
    Tra queste, il Consorzio Aldebaran con “Re.Care – Cura e Resilienza”, un progetto di sostegno psicologico per piccoli gruppi di caregiver, che aiuta queste persone ad affrontare il compito di prendersi cura dei propri cari. Il progetto “Re.Care”, attivo dai primi di luglio, nasce con lo scopo di fornire supporto, informazioni e formazione sul ruolo del caregiver, trattando diversi temi rilevanti: dalla gestione di malati con decadimento cognitivo (es. Alzheimer, demenza senile), all’accettazione delle emozioni a seguito di un lutto e/o una malattia, fino alle informazioni pratiche sui servizi a disposizione nel territorio.
    Gli incontri sono condotti da psicologi professionisti e si rivolgono a coloro che sentono il bisogno di uno spazio di condivisione e confronto per poter superare difficoltà emotive attivando risorse e strategie per la risoluzione delle stesse.
    Calendario dei prossimi incontri
    Modulo 2. “Accettazione di una condizione che non posso cambiare”
    – 6 ottobre 2021 – conduce Marco Lorusso, psicologo, neuropsicologo, Cooperativa Società Dolce
    Modulo 3. “Lutto ed emozioni complicate”
    – 29 settembre 2021 – conduce Silvia Candido, psicologa, psicoterapeuta, Cooperativa Cadiai
    – 20 ottobre 2021 – conduce Marco Lorusso
    Modulo 4. “”Servizi a disposizione nel territorio (pubblici, privati e convenzionati)”
    – 17 novembre 2021 – conduce Silvia Candido
    – 1 dicembre 2021 – conduce Marco Lorusso
    Tutti gli incontri, della durata di un’ora e mezza ciascuno, si svolgono in modalità online.
    Partecipazione gratuita. Iscrizione obbligatoria.
    Per informazioni: CONSORZIO ALDEBARAN
    Guido Casamichiela
  • Prendersi cura delle persone affette da Alzheimer

    Il 21 settembre ricorre la Giornata Mondiale dell’Alzheimer, istituita nel 1994 dall’OMS con l’intento di sensibilizzare e informare l’opinione pubblica su questa grave malattia che colpisce circa 40 milioni di persone nel mondo.
    In Italia, si stima che siano circa 70 mila i nuovi casi di Alzheimer all’anno, che raggiungono i 150 mila (1,2 milioni in totale) se si contano tutte le forme di demenza: numeri importanti, che devono far riflettere sull’impatto di queste malattie.

    Società Dolce nei suoi servizi residenziali e diurni rivolti ad anziani ha sempre dedicato particolare attenzione alle persone affette da queste malattie e alle loro famiglie, coinvolgendoli in attività e progetti appositamente pensati per loro.
    Tra i progetti più recenti, ci sono il progetto “cuscini sensoriali” avviato al centro diurno Il Melograno di Bologna e quello, ancora in fase conclusiva di formazione, sulla “doll therapy” attivato presso i centri diurni di Parma.

    Centro Diurno “Il Melograno”: il progetto “cuscini sensoriali”
    Dal 1° settembre, presso il centro diurno anziani “Il Melograno”, è partito il progetto “Cuscini Sensoriali”, a cura di e supervisionato da Marco Lorusso, neuropsicologo. Il progetto si rivolge agli ospiti del centro affetti da demenza di grado moderato-grave, che presentano disturbi comportamentali e consiste nel fornire una stimolazione visiva e tattile ai malati attraverso l’impiego di cuscini colorati ricoperti di tasche, bottoni, nastri e zip, detti appunto “cuscini sensoriali”.
    Questa attività si ispira all’approccio Snoezelen, nel quale si sostiene che una stimolazione multisensoriale comporti, nelle persone affette da demenza, diversi effetti positivi, quali ad esempio: una facilitazione della comunicazione e dell’interazione; il miglioramento dell’umore e di stati affettivi positivi; una diminuzione dello stress nei caregiver.
    Tra le “terapie non farmacologiche” utilizzate nel deterioramento cognitivo, la stimolazione sensoriale rappresenta un importante supporto poiché, lavorando appunto sui sensi della persona, non presuppone necessariamente l’esistenza di abilità cognitive e per questo è utilizzata per lavorare con persone con un grado di decadimento severo, frutto di demenza in fase avanzata o di gravi traumi acquisiti.

    Centri diurni di Parma: il progetto “Doll therapy”
    In fase conclusiva, invece, è la formazione degli operatori dei centri diurni “Bice Leoni” e “Monsignor Bonicelli” di Parma dedicata alla Doll Therapy, anch’essa terapia non farmacologica adottata con pazienti affetti da demenze degenerative.
    Questo approccio consiste nel fornire una bambola con precise caratteristiche ai pazienti in specifici contesti terapeutici: la bambola rappresenta un oggetto simbolico della relazione d’aiuto e, attraverso l’accudimento della stessa, la persona attiva relazioni significative di tipo sensoriale ed affettivo. Come i “cuscini sensoriali”, anche la bambola terapeutica comporta un miglioramento dell’umore e della qualità della vita, diminuendo anche in questo caso lo stress dei caregiver.
    La formazione degli operatori, che ha subito un rallentamento a causa della pandemia, è stata seguita dal Centro Ammonis e dall’associazione Innovative Elder Research, importanti realtà dedite alla cura di malattie come Alzheimer e demenza senile. Entrambe sono state guidate da Ivo Cilesi, “papà” della Doll Therapy e grande esperto degli approcci non farmacologici per persone con demenza, prematuramente scomparso all’inizio del 2020 a causa del Covid.
    Il percorso formativo, ormai terminato, darà vita nei prossimi mesi a un progetto dedicato alla Doll Therapy che si svolgerà nei due centri diurni di Parma.

    (photo @freepik)

  • Bologna di Tra Verso 2021

    Bologna Di Tra Verso 2021 è un festival di due giorni a Bologna co-progettato tra l’associazione Naufragi, le cooperative socie, ASP Città di Bologna e altre realtà e associazioni del panorama bolognese. Il Festival si articola in due giornate di promozione della cultura del sociale mediante: eventi sportivi, attività laboratoriali, proiezioni e convegni realizzati in spazi pubblici e privati individuati dall’organizzazione. Sarà un’occasione di ritrovo, di conoscenza e di discussione, all’aperto e in sicurezza, che coinvolgerà i cittadini e le cittadine con dimora, le comunità di soggetti vulnerabili, le realtà facenti parte di Naufragi e quelle che con essa collaborano da anni, le Istituzioni. La varietà di linguaggi e la molteplicità di voci darà un’impronta innovativa al Festival, approcciandosi con nuovi strumenti e nuove collaborazioni ai destinatari, rielaborando la struttura del festival Bologna Di Tra Verso già proposta nel 2019 con positivo riscontro da parte della città. Due saranno le tematiche per le due giornate: la prima giornata sarà dedicata al gioco e allo sport, la seconda a ecologia e lavoro.

    Tra le iniziative si segnalano domenica 26 settembre dalle ore 15 alle 18.30 presso il Centro di Accoglienza Beltrame-Sabatucci, laboratori sul verde e legati al tema dell’ecologia relazionale, dimostrazioni sportive, musica e un mercatino dell’artigianato.

    Leggi il comunicato stampa

  • Unità Psicologica di strada

    L’unità psicologica di strada, composta dallo Psicologo Fiorinto Scirgalea di Società Dolce e da volontari del Centro Socio Culturale Enrico Giusti, dal mese di settembre a cadenza quindicinale percorre il territorio del Comune di Pianoro con un pulmino dedicato e propone:
    – consigli e informazioni gratuite ai caregivers di persone anziane affette da demenza, al fine di contenere lo stress dovuto a un eccessivo carico assistenziale;
    – iniziative per il tempo libero a favore dei caregivers e a persone affette da demenza.

    INIZIATIVE:
    Martedì 14 settembre 2021 – ore 15,00
    TUTTI INSIEME TANTE MANI
    impariamo a fare la sfoglia e il pane

    Martedì 21 settembre 2021 – ore 15,00
    CAPPELLI
    improvvisazione teatrale con la collaborazione e partecipazione di
    Margherita Ferioli e Andreina Cavazza

    Sabato 9 ottobre 2021 – ore 15,00
    CONCERTO PER VOI
    con la partecipazione del gruppo CRUNCHI BEETH

    Mercoledì 10 novembre 2021 – ore 15,00
    TUTTI CANTANO
    importanza della voce

    Mercoledì 15 dicembre 2021 – ore 12,30
    PRANZO
    il cibo come elemento di aggregazione e condivisione

    Dal mese di ottobre 2021 una giornata al mese sarà dedicata ad incontri di rielaborazione dei vissuti della pandemia. Le giornate saranno comunicate nel corso delle iniziative sopra descritte.

    Tutte le iniziative sono realizzate presso il CENTRO SOCIO-RICREATIVO ENRICO GIUSTI in via Matteotti 4, Pianoro (BO)
    Guarda il volantino

  • Gita al lago di Suviana

    Che fosse una gita speciale lo abbiamo capito subito…
    Tutti pronti dalla prima mattina e nessuno ha cambiato idea last minute.
    Due furgoni sembravano anche pochi per contenere entusiasmi e voglia di evadere dalla routine e col nostro carico di splendente umanità, ci siamo avviati, ovviamente in ritardo sulla tabella di marcia, ma quelli per noi sono solo dettagli trascurabili.
    Una strada dritta e a tratti tortuosa ci ha portati a destinazione tra chiacchiere, risate e un panorama mozzafiato che faceva capolino con una luce sempre diversa, a seconda delle intenzioni di un sole pigrone.
    Tutti insieme (quasi 20) abbiamo scaricato bagagli e viveri, pronti ad una grigliata all’aria aperta e come sfondo il lago, quieto e trasparente.

    L’imprevisto inatteso delle griglie non utilizzabili e la sorpresa dell’immensa generosità di altri gitanti che hanno pensato bene di regalarci una giornata indimenticabile, grigliando loro la carne per tutti.
    Un lauto pranzo molto gradito, condiviso insieme, fuori dall’ordinarietà delle nostre vite quotidiane e per questo dal sapore del tutto diverso, con la sensazione di vivere una dimensione oltre ogni inquietudine.
    La generosità e la sua forza moltiplicatrice sono stati il filo rosso di tutta una giornata, in cui la disponibilità umana si è presentata con la sua energia impetuosa e improvvisa, ricordandoci che oggi si prende ma domani si dà, in un circuito essenziale di reciprocità e di gratitudine.
    Giornata scandita anche da partite a briscola con un mazzo di carte rabberciato, bagno al lago o gavettoni per i più indecisi, cocomero extra large, passeggiate o semplice desiderio di contemplazione, nella serenità sprigionata dalla natura intorno.

    “Tornerei anche domani” dice Stefano, mentre Caterina è la prima volta che vede un lago e “di certo non farò il bagno perché ho paura” afferma poi, mentre Abdeljalil dice che “è stato un modo per dimenticare i pensieri negativi”.
    Sicuramente è stato un momento di condivisione reale, ciascuno con la propria energia e fragilità, a ricordare che evadere dai recinti quotidiani deve essere un piacevole imperativo.

    Equipe
    Centro di Accoglienza Beltrame-Sabatucci
  • Lontano da dove?

    La drammatica immagine degli Afgani che si aggrappano ai carrelli degli aerei per fuggire dai Talebani per poi cadere al suolo in fase di decollo rimarrà a lungo impressa nelle nostre menti. Quando non si possiede più nulla non si ha più niente da perdere. E’ così: la forza della disperazione porta le persone a rischiare il tutto per il tutto. Questi fatti fanno riflettere molto…

    In questo mondo pieno di guerre, calamità e povertà milioni di persone fuggono, in un continuo esodo, alla ricerca di condizioni migliori di vita, di circostanze più favorevoli o almeno di una tregua dalle proprie sofferenze. Non ci sono solo adulti ma anche tanti ragazzi. Quest’estate quest’emergenza è aumentata molto. Asp Città di Bologna ha così chiesto al Corsorzio Arcolaio (e quindi a Società Dolce) di aprire una Struttura di Emergenza. Si è risposto rapidamente attivando un Servizio in Val Samoggia (Bo); dove prima c’era un “Bed and Breakfast”.

    Vi vengono accolti 18 minori di varie nazionalità. Lo scopo è quello di favorire un percorso d’inclusione sociale, culturale e linguistica, con molta attenzione verso i più vulnerabili. L’equipe educativa ha iniziato a relazionarsi creando un clima di fiducia e di serenità. E’ stato attivato un corso d’italiano per l’apprendimento della nostra lingua. Questo è un luogo di primo approccio per poi orientarli in strutture specializzate.

    Ma chi sono questi ragazzi? Da dove vengono? E cosa sognano?

    Facciamoci raccontare da loro le loro storie: Kenan (nome di fantasia) è un adolescente dall’aria sbarazzina, con due occhi sempre sorridenti che trasmettono tenerezza, ma la sua odissea verso l’Europa è stata molto travagliata. Lui viene dalla Somalia, da 30 anni una terra di nessuno in preda a bande armate, conflitti politici, religiosi ed etnici, epidemie e carestie, in pratica un inferno. Kenan è partito dal suo paese infelice prima dei 16 anni, con pochi amici e la speranza di arrivare in Europa. In un anno, dopo aver attraversato Etiopia e Sudan, rischiando di morire di sete nel deserto giunge in Libia. Un amico muore e gli altri li perde di vista. In Libia finisce per sei mesi in uno dei famigerati campi di raccolta dove è schiavizzato da una banda criminale. Così “paga” la sua traversata su un barcone verso la Sicilia, finisce in un centro da cui fugge, e saltando da un treno all’altro, raggiunge Bologna e si presenta dalla polizia perchè qualcuno gli aveva detto che questa è una città accogliente. Quando gli si chiede qual è il suo sogno risponde: “andare a scuola e lavorare” sfoderando uno dei suoi sorrisi disarmanti, con tutta la leggerezza dei suoi 17 anni.

    Adebin (nome di fantasia) è un ragazzo che viveva in Albania in un villaggio sperduto di montagna dove la gente vive di pastorizia e agricoltura di sussistenza. Quando si riesce ad avere un lavoro vero e proprio si guadagnano al massimo 200 euro al mese. Adebin ha visto ritornare in vacanza al suo villaggio alcuni compaesani emigrati in Italia da anni che sfoggiavano il benessere raggiunto a parenti ed amici. Allora, insieme ad alcuni suoi coetanei ha deciso anche lui di tentare la fortuna. Si è organizzato ed è partito. Sapeva già che da minorenne avrebbe avuto dei vantaggi. Ha risalito i Balcani in autostop e bus. Ha raggiunto il confine italiano nel periodo estivo quando i controlli sono più allentati per via delle vacanze. Poi ha raggiunto Bologna e si è presentato alla Polizia. E’ stato inserito nella Struttura e adesso spera di trovare qui quello che nel suo villaggio non poteva avere: un’istruzione che gli permetta una vita diversa, che è il motivo principale per cui la gente emigra da secoli.

    Se guardiamo…

    Se guardiamo noi stessi e/o chi ci circonda sicuramente troviamo sempre gente “di fuori”. Siamo tutti migranti o discendenti di migranti. Oppure lo sono quelli vicini a noi. Questo costante movimento di persone, questo flusso continuo di gente che scorre nelle vene del mondo non si può fermare, forse quello che si può fare è canalizzarlo, convogliarlo verso il meglio. Ed è quello che stiamo cercando di fare nel nostro piccolo, in questa città, in questa struttura.